Gustavo Rol

Il più famoso sensitivo italiano

Gustavo Rol

Da molti considerato il più grande sensitivo del XX secolo, Gustavo Adolfo Rol fu senza ombra di dubbio un uomo straordinario. Tralasciando di interrogarci sulla veridicità degli straordinari fenomeni che produceva, nessuno può negare che Rol ebbe in se qualcosa di speciale. La sua vita, infatti, si intrecciò con molti personaggi chiave dello scorso secolo quali, ad esempio, Gabriele D'Annunzio, Albert Einstein, Federico Fellini, Enrico Fermi, Benito Mussolini, Ronald Reagan, Pio XII, Agnelli, Kennedy ed Einaudi; solo per citarne alcuni.

Questi illustri personaggi, andavano da Rol per chiederli consiglio; egli ha determinato molte decisioni che hanno poi seriamente influito sul corso della storia. La ragione che spingeva i potenti del mondo a rivolgersi a Rol non risiedeva soltanto nelle sconvolgenti manifestazioni dei suoi poteri, fra i quali si annoveravano telecinesi, telepatia, visione a distanza, endoscopia, chiaroveggenza, bilocazione, pranoterapia, apporti e asporti, ma anche alla sua capacità di infondere nelle persone un'energia benefica. Rol non si definiva sensitivo, medium o mago; questi termini, infatti, non gli rendono giustizia: era più che altro un illuminato , un uomo che aveva raggiunto un superiore stato di coscienza che gli aveva schiuso le porte dei più intimi segreti della vita e del pensiero. Federico Fellini, suo grande amico, nel suo libro ‘Fare un Film' , edito nel 1983, tenta di dare una descrizione di Gustavo Rol:

«Ciò che fa Rol è talmente meraviglioso che diventa normale; insomma, c'è un limite allo stupore. Infatti le cose che fa, lui le chiama 'giochi', nel momento in cui le vedi per tua fortuna non ti stupiscono, nel ricordo assumono una dimensione sconvolgente. (…) È un po' arduo descriverlo. Ho visto un signore dai modi cortesi, l'eleganza sobria, potrebbe essere un preside di ginnasio di provincia, di quelli che qualche volta sanno anche scherzare con gli allievi e fingono piacevolmente ad interessarsi ad argomenti quasi frivoli. Ha un comportamento garbato, impostato a una civile contenutezza contraddetta talvolta da allegrezze più abbandonate, e allora parla con una forte venatura dialettale che esagera volutamente, come Macario, e racconta volentieri barzellette.»

La Storia di Gustavo Rol

Gustavo Adolfo Rol nacque il 20 Giugno 1903 a Torino da una famiglia benestante. Il padre, l'avvocato Vittorio Rol, fu direttore della sede di Torino della Banca Commerciale Italiana per quasi vent'anni, a partire dal 1909. La madre, Martha, è figlia dell'avvocato Antonio Peruglia, presidente del Tribunale di Saluzzo. Gustavo ha inoltre due sorelle ed un fratello: Giustina (1900), Maria (1914) e Carlo (1897). Si dice che Gustavo parlò per la prima volta all'età di due anni, quando lo trovarono aggrappato al caminetto della casa di campagna. Rol stava osservando un'effige di Napoleone a Sant'Elena e gridava in lacrime “Poleone, Poleone!” . La figura di Napoleone Bonaparte ebbe un grande impatto sulla vita di Gustavo Rol, che divenne un grande collezionista di cimeli appartenuti all'imperatore francese, era, inoltre, espertissimo sulle imprese di Napoleone. Già dal liceo, era in grado di descrivere le battaglie condotte da Bonaparte con tale minuzia di particolari da dare l'impressione di avervi assistito personalmente. Sono numerosi anche i fenomeni anomali sperimentati da Rol in relazione con Napoleone. Uno fra tanti si svolse a Parigi negli anni trenta: Gustavo Rol stava passeggiando tranquillamente per strada; ad un tratto, l'istinto lo spinse ad entrare in una casa. Chiese al portinaio di condurlo nelle cantine e di procurargli una pala. Rol dissotterrò dal pavimento in terra battuta delle cantine un busto di marmo raffigurante Napoleone sotto gli occhi increduli dei presenti.

Gustavo Rol a cinque anni insieme alla madre, la sorella Tina e il fratello Carlo
Gustavo Rol a cinque anni insieme alla madre, la sorella Tina e il fratello Carlo

Rol trascorre la maggior parte della sua infanzia a Torino, e saltuariamente a San Secondo di Pinerolo nella residenza settecentesca posseduta dalla sua famiglia. Da bambino fu abbastanza introverso e non brillò particolarmente negli studi; cosa che cambierà con il passare degli anni: in seguito, infatti, imparò a suonare il pianoforte ed il violino senza aver mai preso lezioni ed i suoi risultati scolastici migliorarono esponenzialmente. Durante il liceo conobbe Luciana Frassati, una stimata poetessa con cui instaurò un rapporto di amicizia che durerà per tutta la vita. Il 1921 lo vide intraprendere la carriera giornalistica; si iscrisse poi alla facoltà di giurisprudenza della Regia Università di Torino nel 1923 e si laureò in pochi anni. Studiò anche scienze commerciali a Londra e Biologia a Parigi insieme al premio Nobel Jacques Monod. Si iscrive subito dopo al Corso Allievi Ufficiali di Complemento; un anno dopo venne nominato sottotenente e si congedò. Negli anni che vanno dal 1925 al 1930 girò l'Europa quale dipendente delle filiali Comit. Conobbe la sua futura moglie in un caffè a Parigi: si chiamava Elna Resch-Knudsen ed era di nobili origini, nella sua famiglia figuravano, infatti, ben diciassette Re; tre anni dopo Rol la sposò a Torino, nella chiesa di San Carlo il 17 Dicembre 1930.

Gustavo Rol a Parigi nel 1927
Gustavo Rol a Parigi nel 1927

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Il periodo più importante della vita di Gustavo Rol è senz'altro contenuto negli anni che trascorre a Parigi; qui comincerà ad esplorare i grandi interrogativi dell'universo. Il 28 Luglio del 1927, Rol scrisse sul suo diario una breve frase profondamente enigmatica e controversa: «Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore. La potenza mi fa paura. Non scriverò più nulla!». Dopo questa sconcertante rivelazione, iniziò per Rol un periodo di crisi esistenziale che lo spinse a rifugiarsi in un convento. Dopo tre mesi ricevette la visita della madre, la quale lo spronò ad utilizzare le sue doti per fare del bene al prossimo. Così cominciò la sua fama da ‘sensitivo', la cui eco arrivò fino alle più alte sfere della politica e dell'aristocrazia d'Europa e anche d'oltreoceano. I capi di stato delle più grandi potenze volevano chiedergli consiglio, fra questi figurano De Gaulle, Pio XII e Mussolini; anche Hitler brama servirsi delle sue straordinarie doti e invia i suoi uomini con l'ordine di condurlo a Berlino. In più occasioni Rol fu aiutato dagli uomini del Duce a nascondersi dalle SS che lo braccavano. Durante la guerra, Rol riuscì a salvare molte persone condannate alla fucilazione dalle truppe tedesche barattando la loro vita con l'esecuzione dei suoi esperimenti al cospetto degli ufficiali nazisti. Renzo Allegri racconta uno di questi episodi nel suo libro "Rol il Mistero":

«Un giorno, a Pinerolo, un comandante tedesco aveva messo al muro un gruppo di partigiani. Rol accorse a chiederne la liberazione. "Sono innocenti, non hanno commesso niente di male", diceva. "E lei come fa ad esserne tanto sicuro?", chiese il comandante. "Alla stessa maniera con cui sono sicuro di conoscere cosa contengono i cassetti della scrivania nella sua casa ad Amburgo", rispose Rol e cominciò a descrivere minuziosamente gli oggetti che quel comandante aveva nella sua scrivania ad Amburgo, soffermandosi sul contenuto di alcune lettere privatissime e di documenti segreti. Il tedesco, confuso e spaventato, liberò immediatamente i prigionieri». Il sindaco di San Secondo di Pinerolo conferì a Gustavo Rol un riconoscimento ufficiale per le sue opere a nome del Comitato di Liberazione Nazionale; di seguito la trascrizione:

Signor Rol Avv. Gustavo,

Oggetto: ringraziamento

Adempio al dovere di ringraziarLa vivamente anche a nome del Comitato di Liberazione Nazionale, per tutto quanto Ella ha fatto durante l'attuale guerra per il bene di San Secondo ed in ispecie per la popolazione di San Secondo. Il coraggio da Lei dimostrato in circostanze difficilissime per risolvere situazioni che interessavano la vita o l'interesse altrui o delle generalità degli abitanti, la saggezza, serietà e l'autorità dimostrate a suo tempo, verso chi di ragione, valsero a salvare la vita e i beni di singoli e di molti Sansecondesi. Quest'amministrazione e la popolazione tutta, che hanno apprezzato i suoi generosi atti, Le saranno molto riconoscenti e confidano che Ella vorrà continuare a coadiuvarLe nell'opera di ricostruzione e nella ripacificazione degli animi.

Il Sindaco,

G. Vicino

Rol conobbe anche Picasso, Dalì, Croce, Fermi, Einstein, D'annunzio, Cocteau. Il padre morì nel 1934, al ché Rol lasciò l'impiego in banca, professione intrapresa solo per compiacere il genitore. Ha una propensione per il giornalismo, ma decide di dedicarsi all'antiquariato, per il quale ha sempre nutrito grande interesse. Aprì, quindi, un negozio di antiquariato che tenne fino agli anni sessanta, quando decise di dedicarsi completamente ad aiutare il prossimo, alla pittura ed ai suoi studi spirituali. Alla fine degli anni trenta, Rol acquista un appartamento a Torino in Via Silvio Pellico 31, appartamento che a partire dagli anni cinquanta diventò meta ambita per molti personaggi famosi: Vittorio De Sica, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni, Nino Rota, Franco Zeffirelli, Valentina Cortese, Federico Fellini, Giovanni Agnelli, Giorgio Strehler, Cesare Romiti, Vittorio Gassman, Valentino Bompiani,Guido Ceronetti, Vittorio Messori, Pittigrilli e molti altri. Rol conobbe anche alcuni presidenti della Repubblica Italiana, fra i quali Einaudi e Saragat, incontrò anche la regina Elisabetta II a Londra che, a quanto pare, desiderava mettersi in contatto con lo spirito del defunto padre, Re Giorgio VI; nello stesso periodo incontra anche Padre Pio, al quale Rol era molto devoto. Nel 1964 incontrò l'Imperatore d'Etiopia, Hailé Selassié, ad Antibes; al quale predisse la morte ad opera del suo popolo (cosa che in effetti si verificò nel 1975). In America, Walt Disney e John Fitgerald Kennedy desideravano incontrarlo. Kennedy, nel suo unico viaggio in Italia da presidente, venne appositamente a Torino per incontrare Rol. Nel 1981 Rol ricevette un telegramma di ringraziamento dal presidente Reagan per aver contribuito con il suo aiuto "metafisico" alla liberazione del generale americano James Lee Dozier. Dagli anni sessanta in poi, Rol viene invitato da molti centri di parapsicologia per dar prova delle sue doti; nonostante questo non acconsentì mai a volgarizzare ciò che riteneva un'espressione delle più alte vette spirituali mai raggiunte dall'uomo.

Gustavo Rol insieme a Giuseppe Saragat, Amintore Fanfani e Mario Scelba
Gustavo Rol insieme a Giuseppe Saragat, Amintore Fanfani e Mario Scelba

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Nel 1966, Leo Talamonti, nel suo libro ‘Universo Proibito', racconta un esperimento al quale assistette: «Fu nel marzo 1961 che incontrai per la prima volta il dr. G. Rol. Gli avevo telefonato da Milano nel pomeriggio di un mercoledì, e si era rimasti d'accordo che ci saremmo incontrati in casa sua due giorni dopo, cioè il venerdì successivo, alle 21,30. Ma io anticipai la partenza e giunsi a Torino nelle prime ore pomeridiane del giovedì. Ero appena sceso in un alberghetto scelto a caso tra i numerosi della zona di Porta Susa, quando fui raggiunto da una sua telefonata assolutamente inattesa: "Ho cambiato idea: venga pure questa sera, alla stessa ora che avevamo fissato per domani". 
"Ma lei come fa a sapere che sono già arrivato e che mi trovo in questo albergo?" 
"Stavo disegnando a carboncino e la mano ha scritto automaticamente il suo nome, aggiungendo l'indicazione: albergo P., stanza 91". 
Elementi, nella normalità, ignoti al sensitivo. Quando mi presentai a casa sua... avevo con me una delle solite cartelle di cuoio con vari incartamenti... mi apostrofò con queste parole: "Vedo che la sua cartella contiene due articoli sulla telepatia, già pronti ma non ancora pubblicati. Argomento interessante". "Era vero, ma come faceva a saperlo? Senza darmi il tempo di proseguire, disse: "L'avverto però che l'episodio riguardante Napoleone, di cui lei parla nel secondo articolo, contiene una inesattezza. Posso dargliene la prova” » .

Il prof. Diego de Castro, ex-direttore dell'Istituto di Statistica dell'Università di Torino scrisse in un articolo su La Stampa del 20.08.1978: «Rol, in piena luce, verso le 13, fece questo esperimento in casa di mio suocero dove era stato invitato a colazione. Non a casa sua. Preso da me, a caso, un libro tra una trentina di volumi ugualmente rilegati: scelte da me tre carte da un mazzo ch'era in casa, per determinare il numero della pagina, mi fece mettere il libro sul petto e intonare una specie di nenia (oh, oh, oh) per alcuni secondi. Non toccò mai il libro che risultò poi essere di Victor Hugo. Disse in francese (traduco): "I valentinesi dormivano con i loro orsi". Il primo verso della pagina scelta con le carte diceva: "I valentinesi dormenti con i loro orsi". Il libro non era mai uscito dalle mie mani, la sua scelta e la scelta della pagina erano casuali: ignoravo che libro fosse. Trucco? Chiedo la spiegazione, anche perché ripetemmo l'esperimento con un libro tedesco e uno italiano con gli stessi risultati” ».

Il professor Guasta Racconta: «Una sera negli anni Ottanta, Rol venne a casa mia, in collina a Torino. Eravamo lui, io e Marisa. Prese un mazzo di carte e disse:" Guardate: adesso lo vedrete gonfiarsi perché voglio che una carta sì e una no, si giri". Controllammo il mazzo: erano tutte girate nello stesso senso. Lo mescolammo, lo posammo sul tavolo e Rol ci passò sopra una mano, senza toccarlo. Il mazzo si gonfiò, alzandosi più di un centimetro e poi a poco a poco si riabbassò. Lo ricontrollammo e una carta sì e una no era girata. Rifece l'esperimento diverse volte, infine disse: "Facciamo questa prova: ci mettiamo sopra una bottiglia in modo che non si possa gonfiare". Così fece: il mazzo rimase compresso, ma alla fine al controllo constatammo che le carte che si dovevano girare si erano ugualmente girate"».

Arturo Bergandi, factotum in casa Rol, racconta: «Una sera, dovetti aiutare il dottore a portare un quadro sulla macchina di una signora che era venuta a trovarlo e che voleva poi dargli un passaggio. Li accompagnai alla Topolino della signora, che era posteggiata sul corso. La signora era imbarazzata e gli disse: "Mi dispiace, la mia macchina è troppo piccola, può andar bene per il professor Valletta, lei non riesce ad entrare". "Non si preoccupi signora", le rispose il dottor Rol, "si risolverà tutto". All'improvviso diventò piccolo e minuto, e poté sedersi in macchina con disinvoltura. Ero allibito, le gambe mi tremavano» .

E queste sono solo alcune delle moltissime testimonianze circa i prodigi di Rol. Verso la fine degli anni settanta, Rol conobbe il famoso giornalista e divulgatore scientifico Piero Angela, nel quale vide un possibile mediatore fra lui e la comunità scientifica. Purtroppo Angela non credette alla genuinità dei poteri di Rol, liquidandolo come illusionista. Amareggiato, Rol condusse, da allora in poi, una vita riservata. Morì a Torino il 22 settembre 1994.

Teorie

Il divulgatore scientifico e socio del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) Piero Angela
Il divulgatore scientifico e socio del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) Piero Angela.

Stabilire se i poteri di Rol sono autentici o se si tratta di illusionismo è un compito tutt'altro che semplice: negli anni, gli esperimenti di Rol hanno sbalordito (a volte anche terrorizzato) centinaia di persone. Gran parte della fenomenologia prodotta da Rol non può assolutamente essere spiegata in termini scientifici. Fra gli scettici troviamo Piero Angela e il fisico torinese Tullio Regge che, però, non hanno mai assistito direttamente agli esperimenti di Rol. Alcuni avanzano l'ipotesi che Rol selezionasse gli spettatori dei suoi esperimenti in modo da escludere quelli che avrebbero potuto smascherarlo; c'è da dire che famosi illusionisti, fra cui Tony Binarelli, Carlo Buffa di Perrero e Giuseppe Vercelli, hanno assistito personalmente agli straordinari esperimenti di Rol, riferendo che riprodurli con le tecniche della prestidigitazione era assolutamente impossibile: infatti, quando Rol eseguiva esperimenti con le carte da gioco, non toccava neanche il mazzo e rimaneva ad una certa distanza.

Opinione contraria quella di Mariano Tomatis, esperto di mentalismo (branca dell'illusionismo che consiste nel simulare facoltà extrasensoriali) e collaboratore del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), il quale ha analizzato in una biografia di Rol buona parte delle testimonianze pubblicate fino al 2002, riscontrando numerosi elementi che facevano pensare che Rol fosse un prestigiatore. Uno dei principali parapsicologi italiani, Piero Cassoli, elencò in un articolo di Quaderni di Parapsicologia gli elementi che lo portavano a concludere di trovarsi di fronte ad un prestigiatore, avendo Rol eluso l'invito ad un secondo incontro con lui. I dubbi del Cassoli sono però isolati, e dovuti soprattutto al fatto di aver assistito soltanto a una serata di esperimenti. Infatti a favore della veridicità dei poteri di Rol (oltre delle decine di testimoni, anche illustri, che non si interessano specificatamente del “paranormale”) si sono espressi altri esponenti della parapsicologia, come Gastone De Boni (direttore della rivista Luce e Ombra ) e Massimo Inardi (co-direttore, con Cassoli, del Centro Studi Parapsicologici di Bologna).

Foto e citazioni sono una gentile concessione del sito www.gustavorol.org

Fonte:
www.inspiegabile.com

Redazione

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