L'Almas

Gli antenati dell'Homo Sapiens?

L'Almas

Nelle più spoglie e aride regioni della Mongolia vivrebbe, secondo alcuni, una leggendaria creatura molto simile allo Yeti del Tibet o al Bigfoot americano ma più piccola, di altezza compresa fra i 150 e i 180 centimetri. Le braccia sarebbero più corte di quelle di uno Yeti, e il volto meno peloso; inoltre pare che questi ominidi si nutrano di bacche e abbiano abitudini notturne. Le popolazioni autoctone chiamano questa creatura Alma o Almas, che in lingua mongola significa letteralmente 'Uomo Selvaggio'. Questa creatura occupa un posto di rilievo nella cultura locale; molte regioni della Mongolia, infatti, portano il suo nome; alcuni esempi sono le Almasyn ulan oula (le montagne rosse dell'Alma), le Almasyn dobo (le colline degli Alma o le tombe degli Alma), e le Almasyn ulan khada (le rocce rosse dell'Alma). Le zone in cui vivrebbe questa creatura sarebbero più precisamente localizzate nel deserto del Gobi, nelle aride montagne della catena degli Altai e sulla catena delle Tien Shan , al confine con la Cina. Questi primati sono stati avvistati anche fuori dalla Mongolia, più precisamente nella zona degli Urali, del Caucaso, del Pamir-Altai e nel Nord Ovest della Russia. Gli altri nomi con i quali le creature vengono chiamate sono Almasty (nel Caucaso), Jangali Mosh, Chuchunaa, Barmanu, Keptar, ksu-gyik e mesidam.

Le testimonianze circa questa sfuggente creatura risalgono a tempi antichissimi: Le popolazioni dell'Abkhazian, tramandano ancora di come in tempi antichi, scacciarono gli 'uomini selvaggi' dalle loro terre. Il primo avvistamento di cui si possiede una documentazione risale al 1420; protagonista l'esploratore tedesco Hans Schiltberger. Durante uno dei suoi viaggi, l'esploratore venne fatto prigioniero dai mongoli e trasportato attraverso le montagne Tien Shan. Nei suoi racconti egli parla delle creature che abitavano quelle terre descrivendoli come "uomini selvaggi che nulla hanno a che vedere con gli esseri umani, hanno una folta pelliccia che ricopre tutto il corpo fatta eccezione per le mani e la faccia. Queste creature corrono tra le colline come animali e si cibano di foglie, erba e qualsiasi cosa riescano a trovare."

Rappresentazione artistica degli Almas
Rappresentazione artistica degli Almas

Nel 1925, il Generale Maggiore Mihail Stephanovic Topilsky era impegnato ad inseguire le truppe dell'armata bianca in rotta verso le montagne del Pamir. Il reggimento si imbattè in una serie di impronte apparentemente di piedi umani che si dirigevano verso un dirupo estremamente scosceso. I soldati udirono dei grugniti provenienti da una caverna e, credendo di essere vittime di un'imboscata, spararono. Dalla caverna, invece, venne fuori un ominide peloso che cadde a terra morto colpito dai proiettili. l'essere era estremamente simile all'uomo; l'unica differenza era la fitta peluria che gli ricopriva il corpo. Il medico della spedizione, che esaminò la creatura, concluse che non si trattava di un essere umano anche se ne aveva l'aspetto. Oggi, gli studiosi ritengono che il protagonista di quell'episodio avrebbe potuto essere un neandertaliano.

Nel 1941, un'essere simile venne addirittura catturato. Nel Daghestan, durante la seconda guerra mondiale, il tenente colonnello Karapetyan venne incaricato di presiedere all'interrogatorio di un 'uomo sospetto' che era stato catturato mentre vagava nudo per i monti in pieno inverno. Il soggetto non parlava, era interamente coperto di peli scuri, era robusto e aveva i capelli molto lunghi. Era inoltre infestato da una specie di pidocchi diversa da quelle parassite dell'uomo; venne giustiziato perché ritenuto una spia.

Nel 1957 una creatura simile venne osservata nella valle di Baliand-Kyik, in Pamir. L'Accademia Sovietica delle Scienze organizzò una spedizione nel 1958 alla quale partecipò anche lo scienziato russo Boris Porsnev. La spedizione raccolse parecchie testimonianze da parte degli abitanti del posto, ma nessuna prova tangibile. Il professor Boris Porsnev è stata una figura molto importante dal punto di vista scientifico nello studio di queste creature; ha avuto la possibilità, infatti di esaminare quello che avrebbe potuto essere uno stretto parente di un Neandertaliano di persona: la storia comincia a metà dell'ottocento, quando alcuni cacciatori della regione di Ochamchir catturano una donna pelosa che viveva allo stato brado. La donna venne addomesticata e chiamata Zana; visse nel villaggio e pare ebbe molti figli con uomini diversi. La maggior parte della prole moriva, poiché la donna aveva l'abitudine di lavare i neonati nelle gelide acque del fiume. Alcuni dei suoi figli sopravvissero e crebbero insieme agli abitanti del villaggio; due di questi vennero esaminati dal dottor Porsnev, che notò subito le potenti mascelle. Uno dei due, che si chiamava Shalikula, riusciva addirittura a sollevare un uomo usando solo la mascella.

Il lavoro del dottor Porsnev, venne poi proseguito dalla dottoressa Jeanne Kofman, sua assistente. La Kofman organizzò diverse spedizioni; in una di queste scoprì due tane vicino un campo di granoturco nel quale, secondo le testimonianze di parecchie persone, era stata spesso avvistata una femmina di Almas. Una delle tane conteneva avanzi di cibo. Ad una spedizione della Kofman del 1992 prese parte anche il paleoantropologo Yves Coppens.

Teorie

Sebbene nessuno, finora, sia riuscito a raccogliere prove certe; esistono una quantità di prove circostanziali a favore della possibile sopravvivenza di una o più popolazioni umane neandertaliane nel continente asiatico. Sono stati spesso trovati utensili rudimentali che non si prestano, sia come fattura sia anatomicamente, ad essere identificati come appartenenti alle popolazioni locali. Inoltre sono state trovate impronte e ripari costruiti con rami. Secondo alcuni studiosi, queste creature potrebbero essere una regressione di un paleo-aborigeno Siberiano.

Fonte:
www.inspiegabile.com

Redazione

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