Il Jenny Haniver

Un falso molto diffuso

Il Jenny Haniver

Nei tempi antichi (ma ancora oggi), la scarsa cultura scientifica delle persone le rendeva facili prede di truffe e raggiri ideate da approfittatori in cerca di facili profitti o semplicemente da appassionati di misteri e affini in cerca di un po’ di attenzione. Una delle più famose contraffazioni è conosciuta con il nome di Jenny Haniver. Trattasi di false creature misteriose, di solito realizzate intervenendo su carcasse di pesci (in particolare una razza del genere Rhinobatidae, nota come pesce chitarra). Tali carcasse venivano mutilate, cucite e tagliate per farle assomigliare a creature dall’aspetto vagamente antropomorfo, umanoide, che ricordavano in genere angeli o demoni. Queste creazioni venivano poi spacciate per rarità criptozoologiche, cuccioli di drago, mostri marini o cadaveri di extraterrestri e vendute a peso d’oro.

Si pensa che i primi a ideare questi falsi, con l’intento di rivenderli come cadaveri di sirena, siano stati i pescatori britannici di Anversa, che si trova in Belgio nella regione delle fiandre; da qui il nome Jenny Haniver, che si ritiene sia un’inglesizzazione del francese jeune de Antwerp, che significa appunto ragazza di Anversa. La prima testimonianza documentata ci giunge dal naturalista e teologo svizzero Conrad (Konrad) von Gesner che nel suo saggio Historia Animalium (vol. IV) del 1558 denuncia la grande diffusione di questi falsi nel mercato di Zurigo, ove venivano spacciati per Basilischi. Vi sono in effetti prove di una grande diffusione dei Jenny Haniver in Francia e in Belgio; e pare che anche l’Italia non fosse da meno: se ne trovarono molti a Verona, Milano e Venezia realizzati con carcasse di pesci del Mediterraneo; si pensa che il periodo di maggior produzione si collochi intorno al sedicesimo secolo. Un altro possibile Jenny Haniver apparve nel 1546 in Danimarca ed è conosciuto come Pesce monaco, o Monaco d'acqua (sea monk, monk-fish in inglese), chiamato così perché assomigliava appunto ad un monaco. All’epoca fu considerato un prodigio, una testimonianza della simmetria del mondo che fa si che per ogni creatura terrestre ve ne sia una corrispondente nel mare.

Un Jenny Haniver realizzato da M.Violante
Un Jenny Haniver realizzato da M.Violante

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Si potrebbe pensare che simili truffe non trovino posto nei tempi moderni, dove la divulgazione scientifica ha reso il mondo più refrattario ad accettare l’assurdo. Malgrado ciò, alcuni Jenny Haniver sono riusciti a destare scalpore anche ai giorni nostri: un caso abbastanza famoso risale al 1971: Alfredo Garcia Garamendi, un professore di educazione fisica di San Juan in Porto Rico, sostenne di aver catturato un pesce anomalo che poteva uscire dall’acqua, respirare aria e muoversi in posizione eretta. Questo pesce dalle fattezze umanoidi venne battezzato Garadiabolo dallo stesso Garamendi che, nel 1974, pubblicò il libro Los Garadiabolos, in cui descriveva la presunta scoperta. Anche in Italia, addirittura nel luglio del 2006, fu segnalato dai media un Jenny Haniver e presentato come il cadavere di un alieno. La notizia fa pubblicata dal Giornale di Brescia e dalla pubblicazione locale Meridianodieci.

Il caso più recente riguarda il video di un presunto pesce anomalo pescato nel mare di Azov da alcuni pescatori russi. Nonostante questa truffa è ormai conosciuta da molti, il video è riuscito a spopolare su internet facendo sorgere di volta in volta nuove teorie: le più realiste suggerivano una mutazione genetica; le altre optavano invece per il cadavere di un alieno.

Fonte:
www.inspiegabile.com

Redazione

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